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Tendinite d’Achille: cos’è e come si cura?

By Marzo 3, 2022Giugno 16th, 2023No Comments

tendinite d'achilleChe cos’è la tendinite d’Achille?
Prima di capire che cosa sia la tendinite d’Achille, bisogna fare un passo indietro e vedere cosa sia effettivamente il tendine d’Achille.
Il tendine di Achille è ubicato nella parte posteriore della caviglia ed è importantissimo nella locomozione.
Il tendine, infatti, permette ai muscoli del polpaccio di comunicare con il tallone, permettendo così di camminare e correre.
È il tendine più grande presente nel corpo ed è composto da fibre resistenti e flessibili.
Quindi, quando si parla di tendinite d’Achille, si parla di una lesione da sforzo ripetitivo, dove il tendine si infiamma in seguito ad un uso eccessivo.

Questa infiammazione conduce ad una riduzione della funzionalità.
Ovviamente ciò causa dolore, gonfiore e mobilità ridotta.
In ambito sportivo è piuttosto comune incorrere nella lesione conosciuta come tendinite di Achille; infatti, colpisce fino al 9% dei corridori occasionali o ricreativi e il 24% degli atleti sviluppa questa condizione ad un certo punto della propria carriera.
Vi sono, però, altri fattori differenti dallo sforzo ripetitivo che possono portare ad una tendinite d’Achille, fra cui vi sono: archi alti (piede cavo), diabete, artrite reumatoide, gotta e sovrappeso.
Questo tipo di infiammazione che interessa il tendine d’Achille, può portare – come anticipavamo – a dolore anche grave ed a una deambulazione difficoltosa se non del tutto compromessa.
Questo dolore – descritto come palpitante o pulsante – può avere anche un impatto sulla qualità della vita di chi ne soffre, non indifferente.

Cosa causa la tendinite di Achille?

Come spiegavamo nel capitolo precedente, la tendinite d’Achille può essere causata da sforzi ripetuti – e per questo è più comune che compaia in persone sportive – poiché lo sforzo può generare dei micro-strappi nel tendine di Achille.
Ovviamente, il corpo cerca di guarire quegli strappi ma non sempre è in grado di sopperire in tempo a nuovi strappi. Così, la guarigione non riesce a tenere il passo con le lesioni.
Questo fa degenerare il tendine fino al sopraggiungere della lesione ed alla conseguente tendinite.
Può capitare, anche se più raramente, che la tendinite di Achille sopraggiunga in risposta ad un trauma acuto.
Queste, però, non sono le uniche cause che possono portare al sopraggiungere della tendinite di Achille.
Difatti, anche un apporto di sangue limitato al tendine di Achille può far comparire questa problematica.
Ricordiamo che questo tendine è circondato dalle guaine sinoviali, che non sono altro che strati lisci di tessuto che consentono al tendine di scivolare più agevolmente, se questi ultimi – soprattutto nei soggetti adulti dove l’afflusso di sangue non è così ricco – può far degenerare le fibre di collagene e portare quindi alla lesione conosciuta come tendinite d’Achille.
Infine, può causare questa problematica anche l’allenamento su superfici troppo dure o con pendenze notevoli o ancora l’uso di scarpe che non siano adeguate (troppo piatte, poco ammortizzate e magari troppo strette quindi instabili) e – dulcis in fundo – un allenamento non preceduto da riscaldamento e stretching adeguato.

Come viene trattata e curata la tendinite d’Achille?

La tendinite d’Achille può essere trattata e curata con metodi diversi, vediamo insieme quali sono:

L’allungamento eccentrico

È comprovato che l’allungamento eccentrico – ovvero degli esercizi di stretching fatti con carichi pesanti – hanno dato risultati positivi in merito alla tendinite d’Achille.
Questo metodo – che ha dato risultati positivi soprattutto negli atleti non agonistici – consiste in dodici settimane di esercizi di stretching con carichi pesanti.
Parrebbe, dunque, che alla fine delle dodici settimane, i corridori principianti che vi si sono sottoposti – inizialmente non in grado di correre e con una forza muscolare del polpaccio molto debole – abbiano potuto avvertire un dolore meno intenso ed una forza muscolare maggiore.

Uso di plantari

Lo ripetiamo spesso ma mai abbastanza: l’utilizzo di plantari – uniti a calzature idonee – possono essere un vero toccasana per i nostri piedi.
Infatti, anche la tendinite d’Achille non fa eccezione: è stato riscontrato che l’utilizzo di plantari progettati su misura sono essenziali nel trattamento della tendinite d’Achille.
Gli studi effettuati in merito hanno riscontrato una diminuzione del dolore pari al 50% in sole quattro settimane dall’utilizzo dei plantari idonei, oltre all’aumento della forza muscolare del polpaccio – importante per la guarigione della tendinite d’Achille.
Perché accade ciò?
Quando si utilizza un plantare – idoneo– si alleggerisce e distribuisce il carico sul tendine d’Achille, il quale riesce quindi a guarire più facilmente dalle lesioni.
Ricordate, se possibile, soprattutto nella fase acuta di usare scarpe con un poco di tacco per ridurre la tensione posteriore sul tendine stesso.

Le iniezioni

Nella lotta alla tendinite d’Achille rientrano anche le terapie iniettive, ovvero quelle dove risulta necessario effettuare delle iniezioni di corticosteroidi per curare la lesione.
Vi sono, però, opinioni discordanti in merito che parlano di risultati perfettamente identici fra l’uso di corticosteroidi ed i trattamenti con placebo.

La chirurgia

In alcuni casi, purtroppo, diventa necessario ricorrere alla chirurgia.
Infatti, nel caso in cui la terapia cosiddetta conservativa dovesse fallire, rimarrà solo la chirurgia come speranza per il paziente affetto da tendinite d’Achille.
Per fortuna questa è l’ultima possibilità e può spesso essere sventata attraverso gli altri trattamenti molto meno invasivi.

Conclusioni

E voi? Conoscevate già questo tipo di lesione del tendine di Achille? Ne soffrite? Come l’avete curata?
Fatecelo sapere nei commenti qui di seguito e ricordate: nel nostro negozio troverete personale competente in grado di aiutarvi nella scelta del plantare giusto per voi!
Anche in caso di tendinite d’Achille!

Photo by Bas Peperzak on Unsplash